Carini, un mare d’amianto: la denuncia de “Il Vespro”, la replica del Sindaco


Con un articolo e un video pubblicato da “Il Vespro”, è stata documentata la presenza di decine di frammenti di Eternit sulla spiaggia di Carini. Liberacqua Onlus annuncia un esposto. Il Sindaco Monteleone risponde a Compaesano: “I lavori di bonifica sono ancora in corso, laddove il lavoro è stato eseguito l’eternit e gli sfabbricidi sono stati tolti fino all’ultimo grammo”. E chiede all’ufficio legale provvedimenti a tutela del Comune contro Ambrogio Conigliaro.


Scritto da Francesco Cipriano

Foto e video di Ambrogio Conigliaro, su gentile concessione de Il Vespro.


Era passata alle cronache come la spiaggia liberata dagli ecomostri, quella schiera di villette abusive che per decenni avevano deturpato la bellissima costa carinese e privato i cittadini di una spiaggia da cartolina. C’era voluta la determinazione di un sindaco, Giovì Monteleone, per abbattere centinaia di immobili e liberare finalmente un pezzo di territorio. L’eccezionale impresa era balzata agli onori della cronaca nazionale facendo di Monteleone un paladino della lotta all’abusivismo: le immagini della spiaggia finalmente restituita ai cittadini e popolata di bagnanti aveva fatto il giro delle tv e del web. La spiaggia era diventata anche una passerella politica, quando la segretaria del PD Elly Schlein era venuta a constatare lo stato dei lavori (ne avevamo parlato qui). Ma negli ultimi giorni, a estate ultimata, le mareggiate hanno portato in superficie una brutta sorpresa: decine pezzi di eternit e di altri materiali come pezzi di tegole, pietre, cemento, ferro arrugginito, vetro, mattoni.

A denunciarlo da tempo è Ambrogio Conigliaro, giornalista e ambientalista di Legambiente, ex consigliere comunale e direttore della testata “Il Vespro”. Ma è stato ieri che le sue profezie si sono avverate: con un video realizzato il 18 settembre e un articolo corredato da fotografie, Conigliaro ha documentato la presenza di decine di frammenti di eternit presenti sulla spiaggia di Via Cristoforo Colombo in seguito alla prima mareggiata che, portando via lo strato superficiale di sabbia, ha rivelato la presenza di rifiuti pericolosi. In quella spiaggia, per tutta l’estate, si sono recate centinaia di persone, di famiglie con bambini, rassicurate dalla risonanza mediatica.

 “Vorremmo capire questa bonifica che viene spacciata a mezzo stampa dove, quanto e come è stata fatta?” si chiede Ambrogio Conigliaro nel video.  “Hanno levato il grosso, ma se ci sono i frammenti è presumibile che nella sabbia ci sia la polvere di amianto, che con il vento viene alzata: e noi la respiriamo tranquillamente”.

Liberacque Onlus: “Presenteremo un esposto per chiedere l’intervento del NOE dei Carabinieri”

A proposito della presenza documentata di Eternit, Il Vespro ha raccolto la seguente dichiarazione da Liberacqua Onlus:

Le bugie hanno le gambe corte” – ci dicono da Liberacqua Onlus – “sospettavamo che non tutto fosse stato rimosso, ma mai ci saremmo aspettati che alla prima mareggiata riaffiorassero centinaia di frammenti di Eternit contenente amianto. Non immaginiamo quanto di questo si sia sbriciolato o polverizzato nella sabbia quando la ruspa ci passava sopra“.

Visto che nessuno sta intervenendo, con potenziali danni alla salute per i fruitori della spiaggia che nonostante il divieto di balneazione per tutta l’estate hanno affollato il luogo, chiederemo agli enti preposti i controlli del caso. Nei prossimi giorni presenteremo un esposto per chiedere l’intervento del NOE dei Carabinieri, per accertare la vera qualità della spiaggia. La salute dei cittadini non può essere oggetto di propaganda e beghe politiche“.

La risposta del Sindaco di Carini Giovì Monteleone

Compaesano ha chiesto al Sindaco di Carini Giovì Monteleone una sua dichiarazione in merito all’articolo pubblicato su Il Vespro. Ecco la sua risposta:

“Nel ricordare che i lavori di bonifica sono ancora in corso, per quanto io da non tecnico ho potuto constatare che, laddove il lavoro è stato eseguito, l’eternit e gli sfabbricidi sono stati tolti fino all’ultimo grammo. Ripeto: i lavori per la bonifica ancora sono in corso e c’è ancora la spiaggia da bonificare fino al torrente Milioti. Ho comunque trasmesso l’articolo del Vespro alla direzione dei lavori per relazionare sul lavoro finora eseguito, ma ho chiesto anche all’ ufficio legale di attivare i provvedimenti a tutela del comune e dell’amministrazione e del lavoro eseguito, considerato che il redattore unico del Vespro è solito discreditare e diffamare questa amministrazione ed è stato già oggetto di querela per la quale prossimamente dovrà risponderne da imputato presso il tribunale.

Poi per quanto riguarda le analisi dell’acqua di balneazione fatte ufficialmente dall’ Asp a giugno, luglio, agosto e settembre, i dati microbiologici rientrano nei parametri di legge”.

Polemica sulla balneabilità

Su quel tratto di mare è in corso un’altra polemica, quella sulla bealneabilità: da una parte il Comune di Carini porta come prova le analisi mensili dell’acqua effettuate dall’ASP che certificano la bealneabilità; dall’altra i prelievi effettuati da Legambiente (ne avevamo parlato qui) e quel divieto ancora vigente.

La denuncia degli ambientalisti riguarda la presenza di batteri che, seppur sotto la soglia, non dovrebbero essere presenti in mare.

Che cos’è l’Eternit e perché è pericoloso

L'Eternit è un materiale brevettato nel 1901 dall'austriaco Ludwig Hatschek, composto da cemento e amianto. Il suo nome, derivato dal latino aeternitas (eternità), denota la sua resistenza e durata nel tempo. Nei decenni successivi questo materiale ha trovato largo impiego in edilizia; in diverse zone d’Italia, tra cui la Sicilia, sono state aperte fabbriche.

A partire dagli anni '60, tuttavia, ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'amianto contenuto nell'Eternit, una volta deteriorato, rilascia fibre pericolose per la salute. L'inalazione della polvere di amianto può causare gravi malattie, tra cui l'asbestosi e il mesotelioma pleurico, una forma aggressiva di cancro.

Nonostante i rischi accertati, la produzione di Eternit in Italia è continuata fino agli anni '80, con pesanti conseguenze sulla salute degli operai e delle persone esposte alle fibre di amianto disperse nell'ambiente, come nel caso di Casale Monferrato.

La commercializzazione di Eternit contenente amianto è stata vietata tra il 1992 e il 1994.

Negli anni successivi lo smaltimento di costruzioni in amianto ha rappresentato un grave problema non solo per l’ambiente, ma anche per la salute.

A trent’anni dal divieto di commercializzazione, l’Eternit è ancora un problema da risolvere.


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