Torretta, 1931: il terremoto e la fede cattolica
Scritto da Francesco Cipriano
16 ottobre 2025
Ci arriva dal 1931 una breve cronaca relativa a Torretta, apparentemente insignificante, che però ci restituisce una rappresentazione di come la comunità dell’epoca viveva e interpretava la fede religiosa in maniera totalizzante.
Sul Giornale di Sicilia del 27 maggio 1931 si descrive quanto successo a Torretta un paio di giorni prima: il 25 maggio, intorno alle ore 19, era stata “avvertita in paese una forte scossa di terremoto preceduta da un forte boato”.
Non abbiamo altre informazioni riguardo il terremoto: notiamo però che il fenomeno naturale sarebbe stato avvertito solamente a Torretta (non vi sono altre cronache relative ai paesi del circondario) e che sarebbe stato preceduto da un “forte boato”.
Quello che troviamo interessante, invece, è la reazione della popolazione. Come scrive il cronista del Giornale di Sicilia, “la popolazione, in preda a terrore, si è rifugiata in chiesa”.
Le nostre generazioni, che hanno svolto a scuola esercitazioni antisismiche, hanno imparato che in caso di terremoto occorre proteggersi dal pericolo crolli rifugiandosi sotto un tavolo, sotto una trave o nel vano di una porta inserita in un muro portante; per poi uscire di casa, allontanarsi dagli edifici e sostare in uno spazio aperto. Ma esistevano normative antisismiche e un’educazione all’emergenza nel lontano 1931?
I torrettesi, che per la maggior parte abitavano in case di modeste dimensioni, in preda al panico si rifiugiarono in chiesa, ovvero nell’edificio più grande (e antico) del paese. E qui pregarono, accolti dal parroco dell’epoca, il sacerdote e professore Finocchio. Il cronista del Giornale di Sicilia infatti riporta che quest’ultimo, dopo aver cantato un “Te Deum” di ringraziamento (un antico inno cristiano in prosa, “Noi ti lodiamo Dio”), si incamminava seguito dalla popolazione per le vie del paese portando in processione il crocifisso, “in segno di ringraziamento per lo scampato pericolo”.
La religione, che all’epoca aveva un impatto considerevole sulla vita dei compaesani, svolgeva anche una funzione catartica delle paure, dunque di razionalizzazione dei fenomeni naturali nei confronti dei quali continuiamo a sentirci impotenti. Nei decenni successivi furono introdotte le normative antisismiche e le esercitazioni di emergenza, ma in quel 1931, a Torretta, era bastato un “Te Deum”.