Il casolare dove fu ucciso Peppino Impastato affidato alle associazioni


Testo e foto di Francesco Cipriano

06 maggio 2025


Il casolare di contrada Feudo a Cinisi, luogo in cui probabilmente avvenne l’omicidio mafioso di Peppino Impastato il 9 maggio 1978, è stato ufficialmente consegnato oggi alle associazioni che da decenni ne custodiscono la memoria. A pochi metri dal casolare si trovano i binari della ferrovia in cui avvenne l’esplosione che fu fatta passare per fallito attentato terroristico.

Dopo l’esproprio avvenuto nel 2020 e un accurato restauro curato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, l’immobile è stato affidato in comodato gratuito per sei anni a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato in partenariato con l’Associazione culturale Peppino Impastato e il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”.

Il progetto

Il progetto di recupero dell’immobile e del terreno circostante, espropriati ed entrati in possesso della Regione nel 2020, è stato redatto dall’Arch. Filippo Davì della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo. I lavori, avviati nel gennaio 2023, sono stati finanziati con risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 per un importo pari a 150.000 euro. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa palermitana Scancarello Srl.

Gli interventi

Nella breve cerimonia tenutasi questa mattina presso il casolare, hanno preso la parola i rappresentanti delle associazioni e delle Istituzioni.

Umberto Santino, fondatore con Anna Puglisi del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, ha sottolineato l’importanza di restituire alla collettività i luoghi della memoria, come già fatto con l’ex Casa Badalamenti e con Casa Felicia. Ha ripercorso i lunghi anni di battaglia che hanno visto i compagni, la famiglia e il centro di documentazione impegnati nella ricerca della verità, ricordando l’intervista a Felicia Impastato raccolta nel libro “La mafia in casa mia”, che avrebbe poi portato alla riapertura dell’inchiesta. “Oggi è un giorno di festa, si chiude un cerchio”.

Carlo Bommarito, compagno di Peppino e presidente dell’Associazione Peppino Impastato, ha ricordato come i compagni abbiano cercato i resti il giorno dopo l’omicidio e il ruolo fondamentale di Giovanni Riccobono nel processo. Ha ribadito l’impegno dell’associazione nel lavoro di conservazione dei luoghi legati alla memoria di Peppino.

Luisa Impastato, presidente di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, ha dichiarato: “Rappresento chi è venuto dopo. Entrare in questi luoghi è importantissimo ed emozionante. È un giorno di riscatto e riappropriazione. Ricordo mia nonna: sarebbe un momento di sollievo e riscatto anche per lei. Di Peppino non ricorderemo solo la morte, ma la vita, le idee, le lotte”.

La sindaca di Cinisi, Vera Abbate, visibilmente emozionata, ha affermato: “È una lunga battaglia quella per riappropriarci del casolare. È un orgoglio per Cinisi e per la Sicilia. Un luogo di memoria importante per le nuove generazioni. Peppino era troppo avanti, Cinisi non lo ha compreso. Grazie al vostro impegno stiamo dando dignità a tutto ciò che ha fatto Peppino”.

Selima Giorgia Giuliano, a capo della Soprintendenza ai Beni Culturali, ha ricordato l’iter che ha portato all’esproprio e alla ristrutturazione, sottolineando che l’antimafia non ha colori politici. Ha evidenziato come le associazioni abbiano richiesto nel 2012 che il casolare fosse dichiarato bene di interesse culturale, passaggio fondamentale per l’esproprio conclusosi nel 2020. Ha espresso soddisfazione per l’affidamento del bene alle associazioni che si occupano di legalità.

Dopo gli interventi, i rappresentanti delle tre associazioni e la Soprintendente hanno firmato i documenti ufficiali che attestano l’affidamento del bene.

La cerimonia di consegna del casolare si inserisce nelle commemorazioni del 47° anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, che si svolgono a Cinisi dal 6 al 10 maggio, con eventi dedicati alla memoria, alla cultura e all’impegno civile .

Il casolare, ora restituito alla collettività, diventerà un luogo di memoria attiva, testimonianza dell’impegno di Peppino Impastato e delle associazioni che ne portano avanti l’eredità.

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