In memoria di Stefano u Russu

Ritratto di Salvatore Stefano Gambino scattato dal figlio Angelo.


Scritto da Francesco Cipriano

13 agosto 2025


Due anni fa Torretta perdeva una delle sue voci più autentiche, una di quelle persone che con discrezione, passione e rigore hanno saputo custodire la memoria del paese tenendola viva. Salvatore Stefano Gambino – inteso Stefano u Russu – ha lavorato per anni prima al Comune di Torretta e poi al Comune di Palermo, ma prima di tutto è stato soprattutto un instancabile ricercatore della nostra identità.

Stefano infatti ha dedicato gran parte della sua vita a scoprire e preservare la storia e la memoria del suo paese natìo. Storico, antropologo, archeologo, ma anche poeta e galantuomo. A lui si deve gran parte di ciò che oggi conosciamo del passato di Torretta. Ha scritto libri, raccolto storie e proverbi, catalogato oggetti, scavato nella memoria collettiva come si scava in un campo antico, alla ricerca di ciò che ci rende ciò che siamo. Senza rumore, ma con metodo e cuore, ha lasciato tracce preziose: testi, testimonianze, documenti, fotografie, interpretazioni.

Personalmente, di Stefano ricordo soprattutto lo sguardo fermo ma gentile, il portamento dignitoso, ma soprattutto le parole di incoraggiamento che non mancava mai di offrirmi, fin da ragazzo. Ogni volta che gli accennavo a un’idea rispondeva con curiosità e con fiducia, spingendomi a non mollare.

Da anni pensavo a Compaesano e avrei voluto coinvolgerlo in questo progetto. Sono certo che avrebbe contribuito con articoli rigorosi e interessanti. Purtroppo la malattia lo ha portato via troppo presto. Ma Compaesano, in un certo senso, è anche per lui. Perché raccontare Torretta e gli altri paesi del comprensorio, i volti e le storie, è un po’ continuare il suo lavoro. Per questa ragione alcuni mesi fa ho chiesto il permesso alla famiglia di pubblicare periodicamente articoli e scritti di Stefano su Compaesano: non solo per divulgare conoscenza attraverso il suo lavoro, ma anche per continuare ad averlo tra noi grazie ai suoi stimoli.

Per concludere, faccio un appello alle istituzioni competenti, ma anche ai miei compaesani: Torretta merita un vero museo civico ed etnografico che raccolga, preservi e divulghi la nostra storia e identità. Dalle tradizioni contadine alla storia dell’emigrazione, la nostra comunità ha tanto da raccontare.

E questo luogo di cultura dovrebbe chiamarsi Museo Civico Torrettese Salvatore Stefano “u Russu” Gambino.


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