Sequestro da 2,5 milioni di euro all’imprenditore carinese Palazzolo
17 luglio 2025
Beni per un valore di circa 2,5 milioni di euro sono stati sequestrati a Giovanni Palazzolo, imprenditore 70enne originario di Carini e fondatore della ditta di spedizioni Gls. Il provvedimento è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia su disposizione della Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
Secondo gli investigatori, Palazzolo, attivo nei settori della logistica, dell’edilizia e della ristorazione, sarebbe vicino a una delle famiglie mafiose del mandamento di San Lorenzo–Tommaso Natale. A carico dell’imprenditore, arrestato nell’aprile 2024 nell’ambito dell’operazione “Nemesi”, è attualmente in corso un processo davanti al Tribunale di Palermo. Le accuse mosse nei suoi confronti includono associazione mafiosa e riciclaggio.
L’indagine è coordinata dalla Procura di Palermo e si basa sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Antonino Pipitone e Gaspare Pulizzi, ex esponenti della famiglia mafiosa di Carini.
Secondo i collaboratori di giustizia, Palazzolo avrebbe gestito fondi della famiglia mafiosa e partecipato a investimenti immobiliari insieme al boss Vincenzo Pipitone. Avrebbe anche corrotto funzionari comunali per agevolare lottizzazioni edilizie. In passato si sarebbe occupato di estorsioni, come nel caso di un pagamento da 30 mila euro imposto dall’organizzazione mafiosa. Dal 2021 Palazzolo è stato intercettato dalla Dia: temeva di essere incriminato sulla base delle dichiarazioni dei pentiti, in particolare quelle del boss Freddy Gallina, estradato dagli Stati Uniti.
Pipitone ha riferito inoltre che Giovanni Palazzolo si sarebbe reso disponibile a offrire un rifugio sicuro al boss latitante Salvatore Lo Piccolo. La circostanza è stata confermata dallo stesso Palazzolo in un'intercettazione, in cui afferma di aver ricevuto la richiesta come una “cortesia” e di conoscere Lo Piccolo da tempo, quando lavorava come cameriere. In un altro passaggio intercettato, Palazzolo fa riferimento anche al figlio del boss, Sandro Lo Piccolo, oggi detenuto all’ergastolo, parlando di comportamenti ostentatamente lussuosi a Terrasini.
Gli accertamenti patrimoniali condotti dalla DIA hanno rilevato una significativa sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati da Palazzolo e il valore degli investimenti e degli acquisti a lui riconducibili. In base a tali elementi, il Tribunale ha disposto il sequestro di nove immobili, tra terreni e fabbricati anche ad uso abitativo, nonché del 50% del capitale sociale di una società in accomandita semplice operante nel settore edilizio.
I beni sequestrati si trovano tra le province di Palermo e Trapani. L’udienza relativa alla proposta di applicazione di misure di prevenzione è stata fissata per settembre.