Intervista a Davide Serughetti, presidente dell’associazione Commercianti, Artigiani e Liberi Professionisti di Cinisi
A tu per tu con il neo presidente dell’Associazione (non più comitato) dei Commercianti, Artigiani e Liberi Professionisti di Cinisi, per conoscere da vicino la realtà produttiva locale, e le esigenze delle diverse attività del territorio.
Intervista di Vanessa Leone
03 ottobre 2025
Neanche il tempo di arrivare, e già hai messo in piedi l’associazione. Da cosa nasce questa esigenza?
“Durante la prima assemblea si è palesata la necessità di creare un soggetto giuridico per poter concretizzare le propose e le richieste. Se vogliamo far camminare le idee delle partite iva, abbiamo bisogno di avere un profilo giuridico”
Qual è la situazione cinisense dal punto di vista delle professioni?
“Abbiamo fatto, proprio per avere un quadro chiaro della situazione, una interrogazione alla camera di commercio, e posso parlare di numeri esatti: a Cinisi insistono 794 partite iva, comprensive di società e di liberi professionisti”.
Possiamo dividere questo macro-gruppo in tre sottogruppi? Ovvero Commercianti, artigiani e liberi professionisti?
“In realtà i primi due hanno parecchi bisogni in comune: commercianti e artigiani hanno necessità di usufruire di formazione sulla cultura imprenditoriale, su normative nazionali spesso ignorate, e su marketing e digitale. Cinisi nel campo del commercio e dell’artigianato sta vivendo un momento di passaggio generazionale. Molte attività stanno digitalizzandosi sempre di più attraverso pagine social dedicate, rinnovando la propria immagine. Questo è un segnale positivo che lascia ben sperare per il futuro”
Come può l’associazione aiutare anche i liberi professionisti?
“Giusto per fare un esempio: tecnici come geometri, architetti e ingegneri, hanno un ruolo cruciale nell’economia di un territorio. Sono coloro che si occupano di suolo pubblico e di apertura dei cantieri, motori di un’economia edilizia che spinge tutta una serie di conseguenze positive per un bilancio di comunità. Questi profili professionali hanno a che fare con una mancanza di comunicazione da parte degli uffici pubblici. Basti pensare che, da una rendicontazione fatta di recente, su 44 pratiche di suolo pubblico presentate, solo 2 sono state approvate senza richiesta di integrazione”
Un dato allarmante. Come si sta muovendo l’associazione in tal senso?
“Abbiamo aperto un canale di comunicazione con l’amministrazione comunale, per la vicenda che quest’anno ha visto protagonisti i proprietari dei locali. Un regolamento rigido impone ai titolari di essere in regola con pagamento di TARI e IMU, richiedendo il pagamento immediato se si vuole ottenere il permesso di occupazione del suolo pubblico. Abbiamo quindi richiesto di poter dilazionare questo pagamento, così come prevede la legge. Considerato che un buon 50% non è in regola con il pagamento dei tributi, e che la buona parte del restante 50% è in regola solo perché attività da poco nata, la situazione è preoccupante. Si rende necessaria una revisione delle scelte fatte. Altre criticità sono state riscontrate nel regolamento che prevede arredo in ferro e legno per le attività collocate sul Corso Umberto: non viene considerato, nel caso specifico, il peso di sedie e tavoli da rientrare tutte le sere! Anche di questo infatti, abbiamo chiesto modifica”
Strisce blu su Corso principale e via Regina Margherita, cosa dice l’associazione sul tema più discusso dell’estate?
“Anche su questa scelta dell’amministrazione vogliamo dire la nostra. A fine anno scade la gestione della ditta affidataria, e vogliamo chiedere delle modifiche al regolamento in previsione del nuovo bando. Le variazioni prevedono ovviamente dei vantaggi per cittadini e attività, e riguardano prevalentemente la fascia oraria. Gli artigiani sono quelli che più soffrono della scadenza del biglietto: consideriamo barbieri, parrucchieri, medici, e centri estetici che vivono di appuntamenti”
Parliamo di aziende più grandi: in che modo l’associazione viene incontro alle esigenze di fornitori e imprenditori?
“Da poco è stata votata in consiglio comunale una proposta della minoranza, che era in realtà nata da una richiesta di alcuni dei nostri soci: l’albo dei fornitori di Cinisi. Si tratta di un albo comunale delle imprese di fiducia operanti nel territorio comunale o limitrofo da utilizzare come base per gli affidamenti diretti sotto la soglia prevista dalla legge, seguendo sempre il principio di rotazione e concorrenza. Parliamo di lavori pubblici, consulenze legali, forniture alimentari, materiale di qualsiasi natura, e tutto quello che si intende per fornitura”
Questo è quanto è stato fatto in pochi mesi. Cosa dobbiamo aspettarci?
“Intanto l’auspicio che ci prefissiamo ogni giorno è quello di fare rete affinché tutti si sentano rappresentati. Personalmente credo molto nella consapevolezza dei propri strumenti: nessun professionista, artigiano, deve dire non lo sapevo. Informare e formare. Sensibilizzare i soci sulle iniziative del governo in temi di rimborsi, crediti di imposta e altro ancora. A breve avranno luogo 4 incontri tematici che daranno belle opportunità di crescita a chi vorrà partecipare, gratuitamente e con l’obiettivo di creare consapevolezza”.