Sbatti il paladino in prima pagina - Terza parte: STASERA SI RECITA A SOGGETTO


Terza parte dell’inchiesta “Sbatti il paladino in prima pagina”. In questo episodio, chiamato “Stasera si recita a soggetto”, vi raccontiamo delle intercettazioni tra Dario Veca e un amico regista dal contenuto sorprendente: abbiamo letteralmente un regista che dà consigli a un attore su come “recitare una parte” e “raccontare una storia”. Il palcoscenico? La stampa italiana.

(Leggi qui la prima parte e qui la seconda).


Scritto da Francesco Cipriano

20 giugno 2025


Abbiamo lasciato i due protagonisti mentre si preparavano a divulgare notizie per danneggiare Casa Memoria e la famiglia Impastato. Da una parte Maria Badalamenti, la pronipote del boss mandante dell’omicidio di Peppino; dall’altra Dario Veca, un attore che nel film biografico “I cento passi” ha intepretato un mafioso al servizio di Don Tano.

Se la vicenda non fosse già abbastanza grottesca, c’è un punto in cui diventa cabarettistica.

Una delle intercettazioni riguarda una telefonata dell’ottobre 2021 fatta da Dario Veca all’amico regista al quale racconta della video-intervista con la Badalamenti e della notizia da far uscire. Il contenuto della telefonata è semplicemente sbalorditivo: abbiamo letteralmente un regista che impartisce consigli a un attore su come recitare una parte.

Il palcoscenico? La stampa italiana. 


Tanto tu fai stu mestiere…” dice il regista a Dario Veca, riferendosi alla sua professione di attore. “Io mi scriverei proprio, farei tipo una piccola scrittura che...di quello che tu devi dire...capito? Che anziché andare a braccio fai finta che fosse una parte, impostati una parte tu, pigliati il tempo e ti imposti una parte. Fai una cosa seria”.

“Racconterò, racconterò tipo una storia tipo la terza persona, racconterò una storia, questa storia che è successa e gli attori sono il Giovanni Impastato, personaggio molto (...)” risponde Veca.

“Però, ti dico, la devi recitare anche bene gli suggerisce il regista. 

“Sì sì sì, mi hai dato il giusto consiglio, dai farò così” dice Veca.“Prima di farla mandare ai suoi amici giornalisti te la mando te”

“Scriviti proprio come se avessi una parte, fate il conto due tre minuti, non di più perchè sennò poi diventa...non lunghissimi, non lunghissimi. Tu te la scrivi, te la provi a fare pure tu da solo, poi ti rivedi e vedi come viene ... e poi la fai con lei...prima prova tu e poi scrivitela, scriviti proprio la parte e...io me la scriverei, visto che tu hai la fortuna come dire di fare questo lavoro”.

“Vabbè, però poi non posso far capire che leggo, questo pare brutto”

“Nooo io te lo dico, ti scrivi la parte in modo che tu sai che stai...raccontando una cosa” dice il regista.

“Una storia” risponde Veca.

Una storia. Una storia raccontata da un attore che per anni, ai microfoni dei giornalisti, ha recitato una parte. Perché tutta la storiella della compravendita immobiliare e dei soldi del compromesso era una farsa. Una ricostruzione che non corrisponde a quanto raccontato da Veca ai magistrati. Una farsa che molti, troppi giornali hanno diffuso senza battere ciglio.

Quei due anni di silenzio

Compaesano ha scrupolosamente analizzato l’intera campagna mediatica della vicenda Veca - Impastato: c’è un buco di circa due anni nella pubblicazione di notizie che riguardano Casa Memoria, che va dal febbraio 2021 alla primavera 2023. Due anni di silenzio che corrispondono, calendario alla mano, al periodo in cui Dario Veca era indagato dalla Procura di Palermo per usura ed estorsione ai danni di Giovanni Impastato. 

Dopo la pubblicazione dei primi articoli Impastato si reca in Procura per denunciare Veca. Da quel momento, per i due anni successivi, sulla stampa non escono più articoli che trattano la vicenda. Quando scadono i termini per le indagini, ecco che la campagna mediatica riprende con una frequenza crescente. 

E il primo articolo pubblicato dopo il termine delle indagini esce in una data che non può essere casuale: è il 9 maggio 2023, quarantacinquesimo anniversario dell’omicidio di Peppino. Mentre a Casa Memoria le attiviste sono impegnate nei preparativi, ecco che la notizia esplode come una bomba che destabilizza. L’articolo però riporta la notizia del pignoramento avvenuto diciotto mesi prima: perché pubblicarlo proprio il 9 maggio, dopo un anno e mezzo? La risposta potrebbe essere nel finale in cui il giornalista fa un riferimento alla denuncia di Impastato che non sarebbe approdata a nulla: informazione che solo Veca poteva aver fornito.

Sia la testata giornalistica che il giornalista sono di Milano: sono questi gli “amici giornalisti del Nord” di cui parlava la Badalamenti?

Lo stesso giornalista del Nord che mesi dopo avrebbe scritto la fake news in cui sosteneva che Casa Memoria è abusiva. Una notizia falsa che abbiamo smentito con assoluta certezza qui.

Fake news però utilizzate decine e decine di volte sul web da Veca e Badalamenti, che hanno definito più volte Casa Memoria “la casa dell’ illegalità”, portando a supporto delle loro affermazioni quegli stessi articoli che avevano progettato di far pubblicare. 

Da allora la campagna è ripresa sulla stampa locale, regionale e nazionale con frequenza sempre maggiore.

Una storia recitata da un attore che invece di esibirsi a teatro è finita su tutti i giornali. Così bravo da instillare la sospensione dell’incredulità in alcuni cronisti e molti lettori.



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Sbatti il paladino in prima pagina - Seconda parte: PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE