Terrasini, 1904: accusata di essere una strega, il fratello le dà fuoco
Scritto da Francesco Cipriano
15 dicembre 2025
Nell’estate del 1904, a Terrasini, si consumò un fatto di cronaca di una ferocia tale da fare il giro del mondo: la notizia fu pubblicata sui giornali in Scozia, Canada, Stati Uniti e Australia. Una vicenda che all’epoca colpì profondamente l’opinione pubblica e che oggi appare quasi dimenticata. Compaesano ha ritrovato le tracce di questa storia.
Antonia Frontieri, sposata con Vincenzo Lojacono, era accusata dai compaesani di essere una strega dotata di poteri maligni. A diffondere quella voce fu lo stesso fratello, Bartolo Frontieri, che due mesi prima aveva perso un figlio. Accecato dal dolore, Bartolo era convinto che la sorella, tramite malocchio, fosse responsabile della morte del bambino.
Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre del 1904, approfittando del caldo che costringeva Antonia e il marito a tenere le porte di casa aperte durante la notte, Bartolo Frontieri e la moglie entrarono di soppiatto nell’abitazione. Era un lunedì sera, poco prima di mezzanotte. Vincenzo Lojacono venne ucciso a coltellate. Subito dopo, la coppia cosparse i capelli di Antonia Frontieri e la sua vestaglia da notte di olio combustibile usato per le lampade. Le diedero fuoco. La donna morì tra atroci dolori.
Dopo il duplice omicidio, la coppia fuggì facendo perdere le proprie tracce. La polizia inviò rinforzi nel tentativo di rintracciare i responsabili, ma senza successo. Gli articoli dell’epoca riferiscono che le autorità non riuscirono a ottenere alcun indizio dalla popolazione locale, che si rifiutò di collaborare. Al contrario, gli abitanti di Terrasini avrebbero accolto la notizia con “feroce gioia”, festeggiando la morte di quella che veniva considerata una strega ritenuta colpevole, secondo la credenza popolare, di aver causato la morte di un bambino.

